Compagnino, Giovanni


"Vedere dietro la tela"

ovale 70cm - tecnica mista su tela

 

"ovale 33" - tecnica mista su tela

ovale 70 cm

 

Compagnino Giovanni, nato il 31 agosto 1937 a Catania dove si è diplomato, a vent'anni, presso l'Istituto Statale d'Arte e in cui ha frequentato i corsi della Scuola Libera del Nudo all'Accademia delle Belle Arti. Attivo nel campo della pittura da oltre 40 anni è stato docente di disegno e di educazione artistica, nelle statali per oltre un trentennio.

Dal 1964 al 1975 ha operato ad Augusta (SR) con un percorso artistico poeticamente cromatico sull'Ecologia. Negli anni '70 aderisce e fonda insieme ad altri artisti il movimento culturale del "Vericalismo" di cui ne è il caposcuola. Dal 1990 al 1997 ha operato a Milano. Rientrato in sicilia oggi vive ed opera a Catania.

Nel 1997 ha pubblicato per la casa editrice Ediprom "Teste d'uovo" poesie con prefazione di Rino Giacone.

Catania: nel 2002 a Catania hanno realizzato un Video d'Arte "L'Informale di Giovanni Compagnino" testi di A. Scafogliere, P. Carbone, G. Radice, S. Perdicaro, e un 2° Video d'Arte, Giovanni Compagnino "Nel sengo dell'Arte Contemporanea aperta alla nuova classicità, a cura del P.A.C (Promozione Arte Contemporanea), nel 2003 a Milano una Videocassetta a cura di Giorgio Falossi.

Ha partecipato a mostre e rassegne a carattere nazionale ed internazionale, esponendo in diverse città tra cui: Catania, Siracusa, Palermo, Cosenza, Bari, Bologna, Reggio Emilia, Cremona, Napoli, Amsterdam, New York, Hong Kong, Nizza, Montecarlo, Marbella, L'Aquila, etc.

Di lui hanno scritto diversi critici e poeti tra cui: Vera Ambra Salvatore Commercio, Francesco Carbone, Giovanni Capuzzo, Francesco Gallo, Claudio Giorgetti, Sirone Fappanni, Raimondo Rino, Giacone Antonio Oberti, Salvatore Perdicaro, Rocco Pirrone, Giuseppina Radice, Fabio Tedeschi ed altri. Dopo un ventennio di "figurativo", si orienta sempre di più verso le forme di astrazione che lo condurranno verso poetiche neo-informali, come suo primario linguaggio, anzi il linguaggio significante per eccellenza che ritrova una importante unità o una identificazione tra sintassi ed espressione, tra codice e messaggio, tra soggetto e oggetto". E in modo particolare nel "suo periodo nero" che come afferma il critico Fabio Tedeschi" eè soprattutto dal concetto spaziale di Lucio Fontana, il sengo di Giovanni Compagnino è misura gestuale, di uno spazio aperto come presenza "Verticale" di un'arte del futuro.